lapislazzuli
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LAPISLAZZULI
le opere d'arte
E' prevalentemente di colore azzurro intenso, ma ne esistono anche di colore più vicino al celeste a seconda della quantità di calcite contenuta.
I lapislazzuli si trovano essenzialmente in giacimenti in Afganistan, in Cina e in Cile.
Nell'antichità veniva usato per realizzare gioielli, ne sono stati trovati esempi nelle tombe dei faraoni d'Egitto.
All'epoca Babilonese, il lapislazzulo era stato utilizzato per costruire la famosa Porta di Ishtar che fungeva da ingresso principale per la grande città di Babilonia
porta di Ishtar
La porta di Ishtar era l'ottava porta della città interna di Babilonia fu costruita nel 575 a.c. sotto il re Nabucodonosor II e consacrata alla dea Istar.
Dal 1930 la porta si trova al Pergamonmuseum a Berlino, ricostruita con i materiali recuperati dagli scavi.
La porta in origine era molto più grande di quella ora visibile a Berlino, che è solo la parte frontale dell'originale. La parte posteriore della porta è custodita presso i magazzini del museo, mentre altre parti sono esposte in diversi musei in tutto il mondo, tra cui il Louvre.
I decori principali della porta sono leoni, tori, draghi e fiori su fondo blu
particolare della porta di Babilonia
Nel Medioevo la pietra veniva macinata per creare il pigmento pregiato blu, molto resistente nel tempo, per gli affreschi.
Il costo di questa materia prima era paragonabile all'oro.
pigmento blu di lapislazzuli
Nell'età moderna famose sono le coppe e i vasi in lapislazzuli che appartennero ai Medici di Firenze
anfora in lapislazzuli presso la mostra "la magia del blu" a Firenze
Grandi pittori Italiani come Giotto e Michelangelo usavano abbondantemente il pigmento blu per i loro affreschi, ne abbiamo esempi nella cappella degli Scrovegni
cappella Scrovegni, affreschi di Giotto
e nella cappella Sistina, in particolare nel "Giudizio universale"
Cappella Sistina, affreschi Michelangelo
le leggende
Il colore blu intenso punteggiato di oro era spesso associato a forze soprannaturali in quanto sembrava il cielo notturno stellato.
I sacerdoti egiziani spesso tingenvano i loro abiti con la polvere di lapislazzuli per consolidare il loro status di dei, inoltre dalla pietra venivano intagliati degli amuleti che i sacerdoti portavano intorno al collo.
Nel "libro dei morti" egiziano viene chiaramente spiegata l'importanza dei lapislazzuli nei rituali funebri: gli amuleti di lapislazzuli venivano usati per proteggere i defunti dagli spiriti maligni collocandoli sul corpo del defunto.
scarabeo in lapislazzuli - foto invaluablu.com
Sono molte le leggende che si raccontano su questa meravigliosa pietra.
Re Salomone ricevette da un angelo un anello di lapislazzuli che gli permise di controllare un esercito di demoni che usava per costruire il suo tempio.
I Babilonesi parlavano di un albero dai cui rami spuntavano lapislazzuli.
Un'antica leggenda orientale racconta l'origine dei lapislazzuli: quando Dio creò la terra, l'acqua e il cielo, guardò i frutti del suo lavoro e si sentì infelice: la terra sembrava troppo buia e cupa, Ma l'acqua blu e il cielo blu deliziavano i sui occhi.
Prese quindi un po di questo meraviglioso blu e lo spruzzò a terra. L'azzurro del cielo si indurì trasformandosi in una pietra di lapislazzuli.
I primi cristiani dedicarono i lapislazzuli alla vergine Maria, i cui abiti venivano dipinti con le qualità più pregiate del pigmento blu d'oltremare, che si ottiene appunto dalla polvere di lapislazzuli
Madonna con il Cardellino - dipinto di Michele Cavaro -foto Nextres